LA LEGGENDA

La tradizione narra che due cacciatori, di ritorno da un’infruttuosa battuta di caccia,  molto arrabbiati, videro un’immagine della Madonna in un tabernacolo e, per scaricare la loro ira, decisero di prenderla a fucilate. Nonostante i colpi, il volto della Madonna restava intatto e non veniva minimamente scalfito. Un cacciatore, incredulo e stupito, esclamò: “Ma di cosa sei fatta? Di ferro?”. Sempre secondo la tradizione, la Vergine rispose allora e disse: “Sì sono di ferro ed il Male non potrà mai distruggermi.”. Poi ammonì gli uomini che, sconvolti dalla visione, si convertirono. In ricordo di quest’episodio fu costruito il santuario, che fu per lungo tempo oggetto di devozione e raggiunse il suo massimo splendore dopo i restauri e le modifiche disposte dalla colta ed aristocratica contessa Virginia Tadini-Buoninsegni, come ricorda una scritta all’interno. La Madonna Ferrata, ritenuta miracolosa, era molto venerata dai rapolanesi; in particolare, il martedì di Pasqua e per S. Giuseppe, una grande processione partiva da Poggio S. Cecilia e richiamava una folla numerosa di fedeli che giungevano, spesso a piedi, da Rapolano e Serre portando con sé viveri e bevande per confortare il lungo cammino. Fino ad alcuni anni fa erano visibili numerosi ex-voto appesi alle pareti ed ancora oggi continua le devozione dei pellegrini dopo la riapertura al culto della chiesa il 6 maggio 2007. Si raccolgono fondi per proseguire l’opera di restauro.